Le parole non hanno confine né semantico, né linguistico. Forse la loro unica linea di demarcazione effettiva è quella che separa il sogno dalla realtà. Nel blog ci sono mie poesie, racconti, recensioni, in due lingue, parallelamente. L'esperanto è la lingua internazionale nata nell'800 dall'idea di un uomo: Zamenhof. Egli sperava che, finalmente, tramite l'uso di una lingua neutrale tutti i confini linguistici (e non solo) esistenti fra i popoli del mondo sarebbero stati oltrepassati.
PREZENTADO DE LA BLOGO
Prezentado de la blogo:
La vortoj havas nek semantikan, nek lingvan limon. Eble ilia unika, efektiva, limsigno estas tiu kiu apartigas la revon de la realeco. En la blogo estas miaj poeziaĵoj, rakontoj, recenzioj, ktp, du-lingve, paralele. Eo estas internacia lingvo kiu naskiĝis en la dua duono de deknaǔa jarcento el ideo de unu homo: Zamenhof. Li esperis, ke per la uzo de neǔtrala lingvo, ĉiuj la lingvaj limoj /kaj ne nur la lingvaj limoj/ inter la popoloj de la mondo estus transpasitaj, finfine.
martedì 30 agosto 2011
Punkto
sen denseco,
de mondo
ruliĝas rumore,
bone direktante frapojn
kiuj magnetaltiras al si
la tajdojn de okuloj
dum ili leviĝas kaj malleviĝas
post la ekrano de unu membrano
izolanta:
nun, ĝi ĉirkaŭlimigas la universon komplete
en unu unika punkto
kiun mi observas tutan, sinsekve, atomon post atomo
kvankam ĝi, en sia strukturo,
restas - super mi - senŝanĝe giganta
kaj mi estas malmulte da pli
de ŝanĝiĝema korpusklo
blokata sub ĝiaj piedoj.
(Tiel mi imagas la senfinan.)
Un punto
senza densità,
del mondo
rollano rumorosamente,
assestando colpi
che calamitano a sé
le maree degli occhi
mentre si alzano e si abbassano
dietro lo schermo di una pellicola
isolante:
ora, essa delimita l'universo al completo
dentro un punto solo
che io osservo tutto, in successione, atomo per atomo,
benché, nella sua struttura,
resti – al di sopra di me – immutabilmente gigantesco
e io sia poco più di
un corpuscolo mutevole
bloccato al di sotto dei suoi piedi.
(L'infinito lo immagino così.)
martedì 16 agosto 2011
Antaŭparolo de "Reflekto arda"
Prologo a “Riflesso infuocato”
(o attraverso lo specchio del tempo)
Ormai il colore dei suoi capelli non aveva più la tonalità del grano maturo in un pomeriggio canicolare, ma era molto più simile agli sbuffi lattiginosi delle nuvole in una mattina tiepida di primavera.
Reflekto arda
Tiu fingrospuro
Riflesso infuocato
ha il riflesso infuocato
del melograno maturo
mentre si posa,
con un fremito gentile,
sul pensiero sopraggiunto
dell'immagine amata,
immutata e immutabile.
Quell'impronta digitale
del suo cuore
invade e rianima,
protegge e consola
lo sguardo di un sole
che non si eclissa ancora.